Il
post che avrei voluto scrivere questa settimana aveva a che fare con una
tematica totalmente diversa da quella che cercherò di affrontare di seguito,
avrebbe dovuto trattare di “calma” e “pazienza”. Bhe, la mia calma e la mia
pazienza sono terminate nel momento in cui ho sbirciato qualche trasmissione
televisiva, servizi del telegiornale e trafiletti di quotidiani che trattavano
il tema del bullismo e dei comportamenti aggressivi nei giovani. Sembrerebbe
che il dibattito pubblico sia centrato sul capire quale sia il motore che fa
innescare questo tipo di comportamenti; saranno i social network? E’ più colpa
di facebook o ask? Quanto invece colpa dei videogiochi che incitano al massacro
e alla distruzione? Per non parlare poi degli “educatori”, insegnanti,
genitori, dove sono? Cosa fanno?
Quali
sono le conseguenze poi di tali comportamenti? Le vittime solitamente decidono
di farla finita, e ahimè nelle ultime settimane non sono mancati anche questi
esempi. Ma
chi sono le persone aggressive e quali le loro caratteristiche?
A
prima vista le persone aggressive sembrano forti, piene di sè ed in grado di
raggiungere i propri obiettivi. Questo a volte si realizza, almeno a breve
termine, ma attraverso atteggiamenti di minaccia ed ostilità, coercizione, umiliazione e con una evidente
violazione dei diritti degli altri, un non rispetto dei loro punti di vista,
dei loro sentimenti e delle loro sensibilità.
Nel
comportamento aggressivo, in altri termini, é presente la volontà di esercitare
un potere coercitivo sugli altri ricorrendo a minacce e punizioni per ottenere
il raggiungimento dei propri obiettivi.
L’aggressivo
agisce e pensa soprattutto "a breve termine" senza considerare le
conseguenze negative che, a lungo termine, potrebbero derivare dal suo
comportamento.
I messaggi di fondo che gli
aggressivi, direttamente o indirettamente trasmettono sono del tipo:
"Questo é ciò che penso, siete degli stupidi a non pensarla come me,
quello che voi pensate e sentite a me non interessa”.
In
realtà i punti deboli della persona aggressiva sono rappresentati dalla sua fragilità emotiva che
la portano ad usare modalità di comunicazione violente, intimidatorie ed
offensive nei confronti degli altri i quali, a loro volta, possono o reagire in modo altrettanto violento o troncare ed abbandonare
la relazione, ed è per questo che solitamente è poco
ricercata dagli altri, evitata ed emarginata.
L’aggressività,
cosi come altri comportamenti sociali, è contesto-specifica, varia al variare
del dove, quando con chi. Potrebbero così esserci dei bambini che hanno
un comportamento adeguato con i propri familiari e vicini di casa e risultano
essere aggressivi nell’ora di educazione fisica. Dovremmo per cui imparare a sostituire frasi
del tipo “Mario è un bambino aggressivo, urla sempre” con frasi meno
generalizzanti, quali:“ Mario, durante l’ora di educazione fisica, urla e
aggredisce i suoi compagni quando gli viene lanciato il pallone addosso”.
Questa operazione ci consente di andare ad analizzare quali sono i fattori che
innescano reazioni violente, insegnare modalità di risposta adeguate che vadano
a sostituire il comportamento aggressivo, ed evitare di appendere etichette che
potrebbero in modo “profetico” sviluppare comportamenti a rischio. Piuttosto
dunque che rinforzare comportamenti inadeguati, iniziamo a rinforzare quando la
persona si comporta in modo corretto.
Più
premi e meno punizioni, più attenzione ai punti di forza e meno a quelli di debolezza consentirebbero ai giovani di costruirsi una propria identità focalizzata su ciò che li rende persone uniche e orgogliosi di sé e ad essere più soddisfatti della propria vita!
Carissima dottoressa le sue riflessioni sono sempre molto stimolanti! Ci fanno riflettere sui nostri comportamenti e su quelli delle persone che ci circondano. Secondo lei quale è il comportamento corretto nei confronti di una collega che si rivolge sempre a tutti, e non solo a me, con tono minaccioso e a voce molto alta e alterata? Visto che non la posso sopprimere, e provando a chiarire le mie posizioni non mi ascolta per niente, anzi ribatte usando toni e parole denigratorie, cosa mi suggerisce? Non si chiama anche questo bullismo anche se nell'età della menopausa?
RispondiEliminaQuesto che ha riportato è proprio un esempio di comportamento aggressivo, vi è la denigrazione, l'offesa verso gli altri, il non rispetto e non interesse verso il pensiero altrui. Ci sono delle tecniche che ci consentono di difenderci da questi comportamenti, li presenterò prossimamente dato lo stimolo interessante che mi ha offerto!
RispondiEliminaGrazie!