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domenica 1 febbraio 2015

Sorry, Where is the restroom? --- Mi scusi dov'è il bagno?


Finalmente un'area di servizio...km e km sono passati, ora proprio non ce la faccio più...ho bisogno di un bagno!

Canticchio Paolo Conte per accorciare sempre più la distanza che mi separa dalla porta che ho già puntato in lontananza e per rammentare che no, non sono nervosa, devo solo fare la pipì...

la gonna stilizzata viene subito riconosciuta dal mia cervello che come un gps mi segnala "prendere l'uscita a sinistra". Inizio a correre verso la porta del paradiso della mia vescica...prometto che non lo offenderò più dandogli del "cesso".

Arrivata...ops...ho sbagliato! Cavolo! la mia vista peggiora...ho scambiato una gonnelina con una sedia a rotelle...eppure c'è una bella differenza! 
Vabbè Sara...magari il problema del controllo oculistico lo rimandiamo ad un altra volta, ora cerca di liberarti dai liquidi!

Ahh....fatta!
Il mio respiro riprende un ritmo regolare, le gambe cercano di ricomporsi dalla posizione ad X cattura pipì... il passo è lento e tranquillo!

Fischiettando il nulla, ripasso davanti a quel cartello che mi aveva ingannato pochi minuti prima...qualcosa cattura la mia attenzione...com'è possibile? ho visto bene? cosa? la figura stilizzata della donna con la gonna è accanto alla figura stilizzata dell'uomo su una sedia a rotelle?
No....sono allibita....il mio cervello inizia ad andare in confusione e mi chiede: " Davvero esistono donne su sedia a rotelle? davvero? le persone con disabilità sono sia uomini che donne??" 

Inizio a farlo ragionare..." Ma come, proprio tu ti fai certe domande? tu che sei cresciuto in mezzo alla disabilità, che ti ostini a combattere per i diritti delle persone, sei cascato nella trappa del pregiudizio che ti benda gli occhi e non ti fa leggere la realtà?"
Vanamente cerca di giustificarsi "ma..ma...ma io non avevo mai visto sino ad ora un bagno per persone con disabilità di sesso femminile e uno per quello di sesso maschile...è la prima volta!"

E' vero...è la prima volta! In 30 anni ho frequentato centinaia di posti adibiti per persone con disabilità...e mai trovato nulla del genere!

Mi chiedo allora quanto debba soffrire una persona nel non essere riconosciuta in quanto tale ma nell'etichetta che noi abbiam deciso di attribuirgli...un etichetta senza nome, senza sesso, senza il rispetto alcuno dei diritti! 

Sarebbe bello vivere almeno una volta al giorno episodi di "dissonanza cognitiva" che ossigenano il nostro cervello dal coma mentale. 




4 commenti:

  1. Sara hai colto un particolare che in tanti non avrebbero certo notato! Non ti rammaricare ad esserne stupita, di certo tanta gente sarebbe entrata notando solo la distinzione del sesso!!!!

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    1. Lo stupore secondo me è linfa per il nostro cervello! Vorrei che la vita mi stupisse di queste esperienze ogni giorno!
      Forse potrebbe essere un idea...lanciare una campagna di sensibilizzazione in materia di disabilità dal titolo "La differenza che stupisce". Do you like?

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  2. I like it! che ne dite di una pagina facebook che raccoglie foto, storie annedoti, ma anche barzellette di storie di straordinario stupore?

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  3. L'idea di gestire una pagina fb potrebbe essere ottima! potrebbero anche non riguardare solamente persone con disabilità...la loro matrice comune potrebbe essere il fatto che portano a ragionare in modo diverso sulle persone, sulle cose...quasi come se fossero degli esercizi di ragionamento. Ci vorranno tanti amministratori per tenerla viva...se si forma una squadra io ci sto!

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